Si può parlare di un territorio senza nominarne la produzione locale?
Una delle cose che più caratterizza la genuinità della Tuscia sono le aziende agricole locali con i loro prodotti. Ma anche la spontaneità di chi ha fatto della coltivazione la propria professione. E questa settimana siamo state ospiti dell’Azienda Agricola Angelo Bocci, a Vico Matrino – Capranica, un caso di eccellenza nella Tuscia viterbese.
Vi vogliamo raccontare com’è andata.
Immerse nel verde, a pochi passi da testimonianze naturalistiche (Parco Marturanum) e archeologiche (Le torri di Orlando e la via Francigena) di impareggiabile bellezza, abbiamo iniziato la giornata con una ricca colazione mentre Angelo, il padrone di casa, iniziava a raccontarci la sua esperienza.
Intervista ad Angelo Bocci: produttore della Tuscia
T.: Come nasce l’idea dell’azienda agricola?
Angelo: “Ho lavorato per tanti anni nell’azienda di famiglia Bocci Amedeo & figli, che vende e ripara attrezzature agricole. Poi, stanco della routine, nonostante la tranquillità di un lavoro sicuro, non sentendomi realizzato ho iniziato a lavorare all’ Azienda Agricola Villa Caviciana, tra Gradoli e Grotte di Castro. In questa azienda, specializzata in viticoltura ed olivicoltura, è esplosa la mia passione ed ho appreso tantissime nozioni.
Mi sono specializzato nella coltivazione della vite e nella produzione del miele e dell’olio.
L’amore per l’agricoltura è aumentato sempre di più. Poi per motivi di salute sono tornato qualche anno nell’azienda di famiglia. La spinta a voler creare una mia azienda era sempre più forte, infatti ho deciso di fare questo passo”.
T. Quali sono le coltivazioni principali?
Angelo: “Le attività principali alle quali mi dedico sono principalmente quattro: produzione di nocciole, castagne, miele e olio evo”.
T. Quali sono i canali di vendita preferiti dall’azienda?
Angelo: “Voglio seguire il prodotto al 100% nell’intera filiera e non miro ad entrare nella grande distribuzione. Preferisco vendere direttamente al consumatore finale garantendo prodotti a km 0, o ai negozi più piccoli che vendono prodotti locali”.
T. Negli ultimi anni si è sviluppata una forte sensibilizzazione verso prodotti salutari e biologici. In che posizione si colloca la tua azienda?
Angelo: “Quest’anno abbiamo chiesto la conversione in biologico per tutta l’azienda. Ci vogliono 3 anni per ottenere la certificazione. Per etica ho sempre optato per azioni ecosostenibili e a basso impatto ambientale.
Ad esempio ora sto sperimentando su un noccioleto un trattamento a base di caolino, una polvere di roccia che forma uno strato sulla foglia abbassandone la temperatura e facendo così da barriera per insetti e sole. Si tratta di un corroborante che aumenta le difese della pianta. Ed è del tutto naturale.
Spesso non c’è la giusta ricerca e attenzione verso trattamenti alternativi mentre io, controccorrente, studio e sperimento strategie innovative ecosostenibili nonostante i possibili fallimenti.
T. Che cosa vuol dire biologico oggi?
Angelo: “Biologico oggi vuol dire cambio di mentalità: la differenza sta nel rispetto dell’ambiente e delle generazioni future. Il mio consiglio è di acquistare il biologico da aziende locali, di cui si conosce il modo di lavorare e soprattutto le persone“.
T. Che consigli puoi dare a chi vorrebbe aprire un’azienda agricola?
Angelo: “Se vuoi buttarti nel mondo dell’agricoltura devi avere tanta passione per questo settore.
Bisogna credere fino in fondo in quello che si fa e nel percorso scelto: io ho questa passione e ho lasciato la mia sicurezza per portarla avanti. Se non si è convinti in prima persona è difficile portare avanti un progetto.“
T. Che ne pensi dei social network?
Angelo: “Finchè non ho aperto la pagina FB e il profilo Instagram non ne vedevo la potenzialità. Anche perchè tramite il passaparola e l’azienda di famiglia riesco a vendere gran parte della produzione. Ma ritengo che usati nella giusta maniera siano dei buoni strumenti.
A marzo di quest’anno abbiamo aperto i profili Facebook e Instagram: invito tutti a seguirci!“
T. Quali progetti hai per il futuro?
“Ho tante idee. Vorrei iniziare in primis a produrre dei semi-lavorati con le nocciole.
Produrre un olio con raccolta anticipata per esaltare le proprietà organolettiche e nutrizionali, produrre miele unifloreale, magari con l’ausilio del nomadismo.
Vorrei anche creare in un secondo momento un laboratorio didattico per far avvicinare le persone all’agricoltura. Mi piacerebbe valorizzare di più il territorio circostante con tour e degustazioni dei prodotti aziendali. Qui vicino ci sono il Parco Marturanum e le Torri di Orlando, perfetti per un’escursione. Il territorio verrebbe così vissuto a 360°.
Mi piacerebbe anche fare un mini frantoio e un mulino a pietra per fare farine integrali. Chissà un giorno…”
Alla scoperta del noccioleto e dell’apiario
Dopo l’intervista siamo andati a vedere da vicino tutto quello che Angelo ci ha raccontato. Saliti tutti sulla Jeep, abbiamo percorso le stradine che portano ai noccioleti e all’apiario.
Non poteva mancare un saluto a Django, il cavallo di Angelo: un legame che si percepisce appena lui arriva!
Se volete continuare a seguire Angelo e la azienda, ma soprattutto assaggiare i suoi prodotti, vi lasciamo qui tutti i riferimenti: Pagina Facebook e Profilo Instagram .