Quali borghi della Tuscia vedere a Natale per una passeggiata?
Ciascuno di noi ha un modo diverso di vivere e sentire il Natale. Il mio è legato ai cinque sensi, in particolare alla vista e all’odorato, alle luci colorate e al profumo della cannella e del caminetto.
Per questo motivo adoro andare in giro per paesini e borghi, dove il tempo sembra essersi fermato. Passeggiando per i vicoli in questo periodo dell’anno, oltre ad ammirare le decorazioni luminose, mi lascio avvolgere dai profumi e dagli odori che si sprigionano nell’aria che sanno di festa e di calore.
Se anche a voi piace o se quest’anno volete fare un’esperienza diversa seguitemi in questo mini tour tra alcuni dei miei borghi preferiti della Tuscia da vedere a Natale.
1) Calcata
Possiamo considerarla la porta di ingresso della Tuscia e il primo dei borghi che ci consigliamo di vedere a Natale.
E’ il borgo magico a pochi chilometri da Roma, dove vivono hippie e streghe.
La storia di Calcata si perde nella notte dei tempi. Infatti già abitata nell’era preistorica e fino ai nostri giorni ha visto un susseguirsi di vicende, gesta e leggende. Ma ciò che rende unico questo paese è l’atmosfera senza tempo che si respira varcando le mura.
All’esterno mantiene la sua caratteristica medioevale, ma all’interno appare come un luogo indefinito, una sorta di villaggio fantasy abitato da creature fantastiche.
Inoltre è uno dei migliori esempi in Italia di paese fortificato naturalmente. Infatti ogni viuzza che parte dalla piazza centrale conduce sul ciglio del precipizio che la circonda e difende. Affacciandosi lo sguardo si perde nella natura e nei boschi intorno, ricchi di sentieri da percorrere e di antichi resti da scoprire.
E proprio qui, nella forra della valle del Treja, è sorto Opera Bosco Museo di Arte nella Natura, un museo laboratorio sperimentale all’aperto di arte contemporanea che consiste in un percorso lungo il quale si possono ammirare opere d’arte realizzate con i materiali grezzi del bosco.
2) Sutri
Situata lungo la Cassia, Sutri sorge su un grande rilievo di tufo da cui domina la via sottostante. Le sue origini risalgono probabilmente all’età del bronzo, ma le leggende la vogliono fondata da Saturno o dai Pelasgi, antico popolo di navigatori orientali.
E’ ricca di testimonianze etrusche e romane: l’anfiteatro, la necropoli, le mura e il mitreo, che vale la pena visitare. Inoltre a Natale solitamente viene organizzato un presepe vivente proprio presso la necropoli rupestre.
Ma anche in epoca medioevale ha avuto il suo prestigio. Infatti fu grazie ai Longobardi che ne fecero dono a Papa Gregorio II se Sutri sarà ricordata come il primo possedimento terreno della Chiesa da cui prese il via il suo potere temporale.
Ma la storia più affascinante è legata alla figura di Orlando o Rolando il paladino cantato nell’omonima “Chanson” che sembra sia nato proprio in una grotta a Sutri dalla sorella di Carlo Magno, che fu allontanata dal fratello perché innamorata di un condottiero privo di titoli. In occasione del viaggio a Roma, Carlo Magno sostò a Sutri e qui scoprì l’esistenza del nipote che volle poi con sè in Francia dove ne fece uno dei suoi paladini.
3) Soriano nel Cimino
Salendo sopra Viterbo e al lago di Vico, alle pendici del monte Cimino in posizione panoramica, sorge Soriano.
Dalle sue casette che sembrano abbracciarsi le une con le altre strette intorno al Castello Orsini che le domina dall’alto, si gode un panorama meraviglioso sulla campagna circostante. La vista può spaziare sulla valle del Tevere fino alle montagne della Sabina.
Questa caratteristica e la vicinanza della faggeta patrimonio dell’Unesco fanno di Soriano un piccolo gioiello unico nel suo genere.
Perdersi nei suoi vicoli in questo periodo dell’anno è un’esperienza da fare. Inoltre è un paese ricco di testimonianze di cui già Tito Livio parlava nelle sua “Ab Urbe Condita”.
Il centro storico è pieno di monumenti da vedere: da quelli religiosi, come la Chiesa di san Nicola di Bari, a quelli civili, come il Borgo della Rocca, dove ci si può lasciare avvolgere dall’atmosfera medioevale, al palazzo Chigi-Albani. Ma l’attrattiva più importante resta il Castello Orsini, la cui costruzione risale al 13° secolo.
4) Tuscania
Lasciandoci alle spalle il monte Cimino e andando verso il mare, ad un certo punto dietro una curva in mezzo alla natura, ci troveremo davanti alle mura di Tuscania.
Ciascuno di noi ha un suo luogo del cuore, il mio è questo piccolo borgo.
Grande come un fazzoletto, è immerso nella campagna che d’estate profuma della lavanda che cresce in tanti campi nella zona, e d’inverno di terra bagnata e brace dei caminetti.
La sua origine si perde nelle leggende, quelle che la vogliono fondata da Ascanio figlio di Enea o da Tusco figlio di Ercole, anche se è certo che la sua fondazione risale all’età del bronzo. Fiorente in età etrusca e romana fu anche sede vescovile.
Il punto più bello di Tuscania è il parco Torre di Lavello adiacente alle antiche mura di cinta, da cui si gode una suggestiva vista sulla valle e sul Colle di San Pietro dove, sopra l’antica acropoli, sorge l’omonima chiesa romanica in cui il tempo sembra essersi fermato.
Ma numerose sono le attrattive del borgo; passeggiando tra le vie del centro e fuori intorno alle mura potrete scoprire tante testimonianze del passato ma anche assaporare i prodotti tipici della Tuscia.
5) Tarquinia
Procedendo verso il mare si arriva a Tarquinia, uno di quei luoghi che non conoscerai mai abbastanza perchè ogni volta che tornerai scoprirai qualcosa di nuovo.
Ciò che caratterizza il paese è questa doppia anima che sopravvive e convive. Quella etrusca della fondazione e dei primi fasti, di cui innumerevoli sono le tracce e le testimonianze, e quella medioevale, che si ammira passeggiando nel centro storico. Qui è tutto un susseguirsi di chiese e palazzi antichi, dal duomo di Santa Margherita alla chiesa di Santa Maria in Castello, fino al torrione di Matilde di Canossa.
A differenza degli altri borghi, Tarquinia ha il mare a pochi chilometri. Proprio vicino al lido sopravvive ancora la Riserva Naturale Salina di Tarquinia, l’unica nel Lazio. Qui si possono ammirare il fenicottero rosa e l’airone cinerino e tanta altra flora e fauna tipica del luogo.
6) Barbarano Romano
Tornando verso l’entroterra troviamo Barbarano Romano, uno dei borghi della Tuscia che suggeriamo di vedere a Natale.
Un borgo piccolo, che incuriosisce per i dettagli, i vicoli di sampietrini, le piante fuori dai portoni decorati e gli antichi lavatoi. Nel periodo natalizio il fumo esce dai comignoli per disperdersi nell’aria fredda di inizio inverno.
Il centro storico è racchiuso nella cinta muraria, conferendogli il tipico aspetto medievale. Da vedere assolutamente sono la Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e il Museo Archeologico, dove sono esposti i reperti trovati nella campagna circostante.
Il borgo è infatti circondato dal Parco Marturanum, che conserva testimonanze archeologiche e storiche di grande valore, oltre ad essere un luogo estremamente interessante dal punto di vista naturalistico. Ruscelli, vegetazione da sottobosco, flora e fauna variegata e persino una piccola cascata allieranno il visitatore che si addentra nei suoi numerosi percorsi.
7) Celleno
Arroccato su uno sperone di tufo non lontano da Orvieto, anche Celleno è uno dei borghi della Tuscia da vedere a Natale. Oggi è conosciuto come il “borgo fantasma” o il “paese delle ciliegie” per la sua tradizione di coltura cerasicola.
Il suo spopolamento è iniziato alla fine dell’800 dopo che per anni era stato colpito da epidemie, frane ed altri eventi nefasti, finchè non fu distrutto da un terremoto nel 1931.
Il nuovo paese fu ricostruito poco distante negli anni 30, ma ciò che attira oggi i visitatori è il vecchio borgo. Qui si passeggia tra i vicoli che conducono fino ai resti dell’antico castello, tra le vestigia di un lontano passato che vide il paese teatro degli scontri fra Guelfi e Ghibellini.
Il paese fiorì in tempi più recenti e ne sono una testimonianza i monumenti che sono giunti fino a noi, come il Castello Orsini, la Chiesa di San Rocco, la Chiesa di San Donato.
8) Vitorchiano
Vitorchiano è conosciuto anche come “borgo sospeso”, proprio perchè è un agglomerato di case su una rupe tufacea,
Dichiarato come uno dei “borghi più belli d’Italia”, a Natale si veste di nuovo, con le stradine adornate e un percorso di Presepi lungo tutto il Paese.
Entrate dalla porta principale e verrete catapultati nella magia natalizia della Tuscia! E per completare la gita fuori porta non dimenticate di prenotare in anticipo qualche locanda dove vengono serviti piatti tipici… non ve ne pentirete!
Ma questi sono solo alcuni dei borghi della Tuscia che meritano un viaggio…. infatti c’è solo l’imbarazzo della scelta, da quale borgo si comincia?