Una visita “fuori dal tempo” a Celleno Vecchio
A pochi passi dalla più nota Civita di Bagnoregio, Celleno Vecchio rappresenta un’altrettanto singolare location della Tuscia, in cui storia e natura si intrecciano nel corso dei secoli.
La storia di Celleno Vecchio
Da recenti ritrovamenti archeologici sembra che le origini di Celleno Vecchio possano addirittura risalire agli Etruschi (IV-III sec. a.C.).
Ha in seguito ospitato insediamenti medievali, alla volta di potenti famiglie come i Gatti e gli Orsini, entrando poi a far parte dei possedimenti della Chiesa.
In epoca moderna, il borgo ha subito danneggiamenti a causa dei terremoti ed infine l’abbandono. Da qui, l’appellativo di borgo fantasma.
Visitare Celleno Vecchio oggi
Borgo tutelato dal FAI, Celleno Vecchio è ad oggi un luogo affascinante, silenzioso che tuttavia in diversi scorci sa raccontare le tante epoche vissute.
Noi abbiamo deciso di visitarlo insieme ad un gruppo di amici, in una mattina di novembre con l’aria frizzante e qualche nuvola grigia in vista.
La visuale prima della salita che porta al cuore del borgo è affascinante e una volta superato l’arco di ingresso, il nostro sguardo viene catturato dal Castello Orsini. Purtroppo la struttura attualmente non è visitabile in quanto proprietà dello scomparso pittore Enrico Castellani, padre del Minimalismo.
Il castello domina la piazza dalla quale si possono intravedere anche resti di altri funzioni cittadine: la macelleria, le poste ed il ciabattino.
Ad accompagnare la nostra esperienza a Celleno Vecchio è stata una musica anni ’30, di quelle vivaci che fanno venire voglia di mettere in moto i piedi.
Non soltanto era la musica a risalire agli anni ’30 ma pure gli stessi giradischi che la producevano.
Siamo stati così accolti dalla gentilezza del Signor Mario che nella Chiesa di San Carlo (sempre sulla piazza centrale) ci ha mostrato e soprattutto fatto ascoltare “Le macchine parlanti”. Si tratta di una mostra permanente con ingresso gratuito, senza dubbio ne vale la pena!
Abbiamo poi avuto la fortuna di farci immortalare con un soggetto di eccezione: una rossa e fascinosa Benelli d’epoca.
Soddisfatte di questo ingresso al borgo un po’ atipico, abbiamo proseguito tra le antiche viuzze di Celleno Vecchio.
Piccole esposizioni e botteghe accolgono straordinari materiali ed attrezzi di lavoro di inizio secolo: aratri, torchi, pese, la bicicletta dell’arrotino.
Saranno decisamente una cornice perfetta per il presepe vivente che a breve verrà allestito proprio nel borgo.
Data la rupe tufacea che sostiene il borgo, tutto questo viene impreziosito da una vista panoramica sulle dolci colline brulle della Tuscia.
Cosa vedere nei paraggi
La nostra prima visita a Celleno Vecchia è stata davvero interessante, forse anche perché “fuori dal tempo”, quasi come nel film “Non ci resta che piangere”. Contiamo di tornarci a Giugno per l’appuntamento con un gustoso prodotto tipico locale: la ciliegia.
Inoltre data la sua centralità rispetto a diversi luoghi di interesse, ti consigliamo di non perdere il sito archeologico di Ferento (10’ di auto) e la Cascata dell’Infernaccio (30’ a piedi).
Se ti piace la musica, il teatro ed i concerti, potrebbe essere interessante visitare Celleno Vecchio anche a Luglio, durante la notte dell’Arpia.
E a te quale è il borgo della Tuscia che più ha colpito? Siamo curiose di scoprire altre bellezze della nostra zona.