Ci siamo, la primavera è quasi passata in sordina ma abbiamo l’estate alle porte e non vogliamo rinunciarci! Per questo motivo vogliamo parlarvi di come possiamo trascorrere il tempo libero nella Tuscia senza rinunciare al relax, ma privilegiando un turismo lento ed eco-sostenibile.
Ripartiamo dalla lentezza dei cammini
Come saranno le nostre vacanze? Ce lo siamo chiesto fin da subito, con ipotesi e proposte davvero poco confortanti.
È possibile viaggiare all’estero nei Paesi che lo consentono, ma probabilmente ci sarà un’impennata del turismo a “Km 0”.
Stare in casa per settimane ha rimesso in moto la nostra voglia di camminare, di tornare all’aperto e nella natura. Un bisogno che molti di noi sentono come fondamentale per il benessere psicofisico.
La Tuscia offre tantissimi sentieri e percorsi che possono essere fatti in tutta sicurezza. Quello più famoso è la via Francigena, che fin dal medioevo collegava Canterbury e Roma, attraversando l’Europa e proseguendo poi fino alla Puglia. Consisteva in un fascio di vie alternative rette da una via principale, che sono giunte fino ai giorni nostri e sono ben segnalate nel sito ufficiale e dall’iconico simbolo del pellegrino.
Lungo la via Francigena sono numerose le strutture che accolgono i pellegrini; di solito si tratta di B&B o agriturismi a conduzione familiare immersi nel verde delle campagne. Se si possiede il “Passaporto del Pellegrino” è possibile avere sconti sia per dormire che per mangiare. Un bellissimo modo di sostenere i produttori locali e vivere un’esperienza autentica, lontana dal caos del turismo di massa!
In alternativa, se avete a disposizione solo una giornata o un weekend, vi invitiamo a controllare i siti web e le pagine social delle numerose Guide Escursionistiche o delle Associazioni che propongono visite guidate nel territorio. Si tratta di trekking organizzati da professionisti riconosciuti, che conoscono difficoltà e necessità del percorso e sanno valorizzare il cammino, ma anche far fronte agli imprevisti.
Tempo fa abbiamo partecipato alle iniziative di Antico Presente, ma le opportunità sono tantissime, con una semplice ricerca su Google potrete trovare tantissimi eventi ed iniziative.
Infine, allontanandoci dalla Tuscia, ma rimandendo sempre tra il Lazio e la vicina Umbria, proponiamo il Cammino di San Benedetto, chiamato così perchè unisce i tre più importanti luoghi benedettini: Norcia, Subiaco e Montecassino. Si attraverseranno faggete, laghi e valli, ma anche antichi borghi.
Come organizzare un viaggio eco-sostenibile
Se avete in programma di organizzare un cammino consigliamo quindi di:
- Valutare quanti giorni si hanno a disposizione, calcolare poi la lunghezza del cammino e il tempo di percorrenza ma anche la difficoltà e il dislivello. Queste informazioni serviranno per calcolare quanti Km in media al giorno dovranno essere percorsi (generalmente circa 20-25km);
- Scaricare le tracce GPS, leggibili da molte app disponibili sia per iPhone che per Android così da avere sempre il percorso a portata di mano;
- Contattare le strutture di accoglienza, per verificarne la disponibilità. In molti casi è possibile anche alloggiare senza prenotare, ma nei periodi di maggiore afflusso è sempre consigliato. Inoltre spesso è possibile scegliere tra vari tipi di alloggio: quelli “poveri” sono gestiti solitamente da parrocchie e ostelli, quelli più “lussuosi” sono generalmente B&B, alberghi e case vacanze.
- Allenarsi! Sia che lo facciate in casa o all’aperto, poco importa: per sostenere tanti km ogni giorni bisogna avere un minimo di preparazione per poi godersi il viaggio senza troppa stanchezza addosso.
- Informarsi su cosa portare: zaino, scarpe e abbigliamento giusti sono fondamentali per affrontare il cammino in serenità. Ma anche il repellente per gli insetti e un poncho nel caso di pioggia.
La bellezza dei borghi della Tuscia
L’Italia è piena, in ogni regione, di borghi antichi e tutti da scoprire. Personalmente adoro perdermi tra i vicoli in pietra, entrare nelle botteghe locali dove le tradizioni non si sono ancora perse e dove si viene sempre accolti almeno da un sorriso. È un tipo di turismo che fa bene al cuore.
La Tuscia è ricca di paesi arroccati tutti da scoprire, dove il tempo sembra essersi fermato e dove si respira pace e tranquillità. Se passeggiare nei borghi e gustare le eccellenze enogastronomiche del territorio è la vostra passione, allora è il tipo di turismo che fa per voi! Inoltre è sempre possibile deviare il percorso dalle mura cittadine e informarsi sulle attività all’aria aperta che vengono proposte dalle amministrazioni locali. Quasi sempre, infatti, ci troviamo in luoghi che sono circondati dal verde, dal mare o da laghi.
Ma quali sono i borghi che vale la pena visitare?
Fare una selezione è veramente difficile, ma possiamo partire da mete più o meno note, che conosciamo personalmente o che hanno particolarità che non si possono assolutamente perdere:
- Civita di Bagnoregio: la “città che muore” ha una fama che la precede. Almeno una volta nella vita bisogna vederla. È avvolta da un alone onirico e percorrere il ponte è un’esperienza unica.
- Tuscania: circondata da campi di grano tutta l’estate e in luglio da quelli della Lavanda, offre un panorama a perdita d’occhio quando si giunge alla fine delle sue mura medievali
- Tarquinia: la città etrusca per eccellenza, è il borgo che unisce archeologia e mare. Sono famosissime le tombe etrusche poco fuori dalle mura, così come il Museo Etrusco. E se c’è tempo si raggiunge in pochi minuti il litorale.
- Bolsena: situato sulle sponde dell’omonimo lago, è un borgo medievale che offre angoli romantici, tipici di un villaggio peschereccio. Offre numerose attività: mountain bike, trekking e passeggiate in natura, ma anche vela, sci nautico, windsurf, noleggio barche e canoe. Occasionalmente è possibile visitare le isole del Lago, la Martana e la Bisentina.
- Caprarola: fu il Vignola a progettare il borgo e l’imponente Palazzo Farnese, una delle ville tardo rinascimentali più belle del viterbese. Una visita al complesso e ai suoi giardini è d’obbligo!
- Sutri: l’antica città di Sutri può essere il punto di partenza per la scoperta dell’anfiteatro e dei percorsi naturalistici poco distanti.
- Celleno: chiamato anche il “borgo fantasma”, è una piacevole scoperta. L’amministrazione ha saputo valorizzare gli antichi mestieri e ha installato una mostra permanente. Nei dintorni ci sono poi tanti altri borghi tutti arroccati e da scoprire, come per esempio Roccalvecce, dominato dal Castello Costaguti, oggi B&B di lusso, o Civitella d’Agliano.
- Corchiano: se amate la tranquillità e i posti quasi dimenticati, dove il ritmo di vita è lento allora dovete fare un giro qui. E magari raggiungere le forre, le lunghe vie scavate nel tufo in epoca falisca
- Orte: costruito nel caratteristico tufo, il paese si affaccia su una vallata e sul fiume Tevere. Dopo una passeggiata nel borgo, vale la pena visitare Orte Sotterranea, poi magari dirigersi nella vicina Umbria per un’escursione al fiume Nera.
Percorsi enogastronomici locali: riscopriamo la tradizione
In un turismo eco-sostenibile che si rispetti non può mancare un’attenzione particolare alla tradizione enogastronomica locale!
Sono banditi MacDonald e FastFood, mentre sono benvenute le botteghe artigianali, i coltivatori diretti e la vendita a Km 0. Spesso, girando tra le campagne, si trovano indicazioni -poco rifinite!- per l’acquisto di frutta e verdura locali o eccellenze come olio, miele, castagne, nocciole.
I piatti tipici variano da paese a paese, ma quelli che vanno assolutamente assaggiati sono l’acquacotta, una zuppa di tradizione contadina preparato a base di acqua, patate e cicoria di campo; le zuppe, a base di funghi o carne come l’agnello; la pasta fresca fatta in casa, come i lombrichelli acqua e farina o il fieno “canepinese”; i tozzetti o le ciambelline al vino tra i dolci.
A questo punto non vi resta che partire!