L’escursione al Lago di Vico che prende vita dalla leggenda
Se vi trovate nella zona del Lago di Vico e volete scoprire luoghi meno conosciuti e lontani dalla riva potete fare una breve escursione alla ricerca della grotta del Pozzo del Diavolo, che si trova all’interno dell’affascinante Faggeta depressa del Monte Venere, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
Si tratta di una cavità di origine vulcanica formatasi dallo svuotamento della massa lavica, unica nel suo genere nella regione Lazio.
Si narra che Ercole, in un impeto d’ira, scagliò la sua clava sul terreno dove ora si trova la grotta e che, togliendo la clava, dal buco creatosi uscì una grande quantità d’acqua che andò a riversarsi alle pendici del monte, creando il lago di Vico.
Originariamente il Monte Venere era un’isola circondata dal lago, finchè gli Etruschi non abbassarono il livello dell’acqua fino a rendere coltivabili quei terreni dove oggi risiedono soprattutto noccioleti.
Come arrivare al Pozzo del Diavolo
Si seguono le indicazioni per la “Faggeta accessibile” e partendo dal Fontanile in località Canale, con una passeggiata di circa 45 minuti, in salita, di facile-media difficoltà, è possibile raggiungere questo luogo frequentato fin dall’antichità (gli scavi archeologici hanno riportato alla luce reperti risalenti alla seconda metà del V e gli inizi del IV secolo a.C.).
Il percorso è tracciato dalla segnaletica CAI (il segnavia bianco e rosso che ne indica la prosecuzione) e ad un certopunto, arrivati quasi in cima al monte,vi troverete di fronte alla scritta su pietra “Pozzo del Diavolo”. Non demordete e continuate la salita: per raggiungere la grotta dovrete riscendere di qualche metro la cima e vi troverete di fronte a questo unico spettacolo della natura.
Qualcuno prova ad avventurarsi all’interno, ma è fortemente sconsigliato l’accesso alla grotta, soprattutto per motivi di carattere conservativo naturalistico. L’accesso infatti disturba i pipistrelli, animali importantissimi e in grande difficoltà, sempre presenti all’interno. Ma anche per motivi di sicurezza: sono frequenti gli incidenti accaduti a coloro che cercavano di accedervi. Preserviamo il nostro territorio avendo cura di non alterare l’eco-sistema!
Perché ci piace
La cavità è la destinazione finale, ma il percorso che si affronta per arrivarci è altrettanto emozionante perché ci si immerge nella natura e nel silenzio del bosco.
Ogni stagione propone un panorama unico e spettacolare: in inverno la cima è spesso coperta da una nebbia che regala scenari misteriosi e suggestivi; in autunno il manto di foglie si colora di giallo, arancione e marrone ed è un tripudio di colori. In estate la faggeta diventa un luogo ombroso dove ripararsi e trovare sollievo nonostante le alte temperature.
Alla base del monte c’è un’area pic-nic attrezzata con panchine, tavoli in legno e barbecue, completamente circondata da alberi: la conclusione ideale per terminare la giornata godendo di un pranzo in compagniae all’aria aperta.
Infine, se non avete molto tempo a disposizione ma vi piace avventurarvi alla ricerca di luoghi particolari questa escursione fa al caso vostro!