Quest’anno, dopo il picnic nel campo di Podere dell’Arco, siamo riusciti a realizzare un altro desiderio, visitare la tenuta La Piantata ad Arlena di Castro, accompagnate dalla guida turistica Annarita Properzi.
Adoriamo la Tuscia in ogni stagione, ma da qualche tempo questo, per noi, è diventato uno dei periodi più belli per visitarla. Infatti, da maggio a luglio la “maremma laziale” si veste di nuovi colori: il viola e il blu della lavanda, la cui coltivazione da queste parti è sempre più diffusa.
Alla scoperta di un angolo suggestivo della Tuscia: la Piantata ad Arlena di Castro
A nord di Tuscania, nel mezzo delle colline vulcaniche in prossimità di Arlena di Castro, si trova l’Agriturismo La Piantata. Il nome risale a uno dei primi proprietari, il Sig. Fabrizi che nell’Ottocento acquistò il terreno del principe polacco Poniatowski.
Infatti, oltre a costruire il casale, ristrutturato poi dagli attuali proprietari, piantò circa 1800 piante di ulivo, da cui il nome del podere, la Piantata. Purtroppo la proprietà fu distrutta durante una rivolta popolare. Gli abitanti di Arlena, a cui Fabrizi aveva impedito per anni l’accesso ai boschi circostanti, incendiarono tutto.
Negli anni ’90 fu acquistata da Renzo e Rossella Stucchi. L’hanno ristrutturata ed ampliata fino a farla diventare un posto magico.
La passeggiata tra storia, profumi e benessere a la Piantata
Il percorso ad anello di 3 km consente di passare attraverso diversi ambienti naturali e di ammirare il meglio che la tenuta offre, sia da un punto di vista naturalistico che storico.
Si inizia attraversando una zona in mezzo agli ulivi adibita a percorso aromatico. Ai lati del sentiero in grandi vasche di pietra sono coltivati origano, timo, rosmarino, lavanda selvatica e tante altre piante aromatiche. In parecchi angoli della tenuta spicca l’elicrisio dal tipico fiorellino giallo e dal profumo inconfondibile di liquirizia. Come per la lavanda basta sfregare tra le dita una foglia e il sentore si sprigionerà.
Procedendo si arriva di fronte all’ingresso della tomba etrusca, anch’essa parte della proprietà. E’ una tipica tomba a camera del IV secolo a.C. .Si può ammirare il soffitto affrescato di rosso, segno che la famiglia era ricca, e scolpito ad imitazione delle travi del tetto di una casa.
Si risale poi verso gli ulivi per continuare attraverso un fresco bosco di querce e cerri. Qui inizia il percorso benessere che si snoda fino alla forra del torrente Arrone. Lungo il sentiero ogni tanto potrete fermarvi per sedervi presso un albero ad ascoltare i suoni della natura o a meditare. Noi lo abbiamo fatto e ci siamo goduti la sensazione di pace e di benessere.
Prima di attraversare il ponticello e risalire verso le colline, si può fare una sosta alla sorgente che ancora oggi alimenta l’antico lavatoio dell’Ottocento.
I campi di lavanda nella Tuscia
Risaliti dal torrente lungo una scaletta, il paesaggio cambia improvvisamente e i campi di lavanda diventano i protagonisti. Passeggiando tra i fiori la guida ci racconta la storia della lavanda e come è iniziata la sua coltivazione anche nella Tuscia.
Questa pianta erbacea, perenne e sempreverde è originaria del bacino del Mediterraneo e ha foglie argenteee e nel momento della massima fioritura le spighe si colorano di blu e di viola.
Tra le varietà più comuni ci sono la Lavanda angustifolia, conosciuta come lavanda inglese con piccole spighe e molto profumata; la Lavanda dentata, con fiori più chiari e odore che richiama quello della resina; la Lavanda lanata, con foglie bianche ricoperte da una leggera peluria da cui il nome e con fiori più grandi che profumati.
Conosciuta dall’uomo da oltre 2500 anni, veniva anticamente utilizzata per la preparazione di talismani portafortuna e incantesimi d’amore.
Il nome di questa pianta deriva dal latino ”lavare” e si riferisce all’uso che ne facevano greci e romani che raccoglievano i suoi fiori per profumare l’acqua delle terme in cui si immergevano. Le sue virtù sono moltissime e negli ultimi anni è stata riscoperta ed utilizzata nell’ambito delle nuove terapie naturali per curare disturbi molto comuni, come mal di testa, insonnia, ipertensione, malattie respiratorie, dolori reumatici ecc.
La lavanda nella Tuscia
Le prime coltivazioni risalgono al 2005 quando l’attuale proprietario dell’Abbazia di San Giusto decise di seguire le orme degli antichi monaci cistercensi: questi furono i primi, infatti, a portare la lavanda nella Tuscia nel XII secolo. Da allora altri imprenditori decisero di seguirne l’esempio e iniziarono a colorare di viola e blu la regione.
Dal 2008 a Tuscania, il primo weekend di luglio si festeggia anche la festa della lavanda che grazie ai terreni vulcanici ha trovato qui il suo habitat ideale.
Le case sull’albero a La Piantata
Volete tornare bambini e realizzare il sogno di dormire su una casa sull’albero? Alla Piantata potete farlo! Ce ne sono due, di cui una proprio in mezzo ai campi di lavanda, arrampicata su una quercia secolare di 500 anni!
L’altra affaccia sugli ulivi da una parte e sulla piscina dall’altra. Come decidere? Noi avremo l’imbarazzo della scelta! Questa è solo una delle tante esperienze che si possono fare in questo periodo nella Tuscia. Non perdete l’occasione per godervi questo spettacolo. Venite a passeggiare tra i campi di lavanda, respirate i profumi e provate i prodotti realizzati con questa pianta meravigliosa!
Lo sapevate che viene utilizzata anche in cucina per la preparazione di diversi piatti, risotti, formaggi, biscotti, confetture, cioccolato e persino gelato? Noi abbiamo assaggiato sia il gelato che i biscotti e non vediamo l’ora di provare anche le altre specialità!