Vitorchiano è un piccolo borgo della Tuscia, nominato uno dei Borghi più belli d’Italia. Arroccato su una rupe tufacea, tanto da meritare l’appellativo di “il borgo sospeso”, appare da lontano come un insieme di abitazioni che si affacciano a picco sulla vallata sottostante.
Vi consigliamo 5 motivi per cui dovete andare assolutamente a visitarlo.
1) Girare per i vicoli ed ammirare il patrimonio artistico e culturale di Vitorchiano
Appena arrivati in centro, dopo aver parcheggiato poco fuori il centro storico, si entra nel borgo da una porta principale. Le ampie torri e le mura ci ricordano di un passato medievale in cui la piccola cittadina è stata anche al centro di contestazioni tra Viterbo e Roma.
Subito ci si può soffermare sui punti di interesse del borgo.
Le Chiese dislocate nei diversi angoli del paese, come per esempio la Chiesa di S. Maria Assunta (1200), quella di S. Antonio Abate (1406) e della SS. Trinità (1400), che contengono dipinti dall’indubbio valore storico e artistico. Ma anche la casa di Santa Rosa, la patrona della città di Viterbo, che si festeggia il 3 settembre.
E si inizia così a girovagare per i monumenti, come la Fontana a fuso del XIII secolo e il Palazzo Comunale del 1500.
La cosa più bella è perdersi, girare tra i vicoli, scendere per poi risalire. Scoprire angoli e rimanere affascinati dalla cura dei balconi e dai ritmi lenti delle botteghe.
Una delle caratteristiche principali sono i profferli, le scale esterne adornate con vasi e fiori, che spesso salutano il visitatore con messaggi e cartelli di benveuto nel borgo.
Mentre una delle vie più caratteristiche è via Biagio Ugolini, l’antico ghetto di Vitorchiano. Non a caso prende il nome da uno dei più illustri studiosi della cultura ebraica in Italia. Al civico 28 potete vedere la cosiddetta “casa del Rabbino”, uno dei monumenti più caratteristici del borgo.
Infine, scoprite i vari punti del Belvedere: alle estremità del borgo ci si affaccia su una vegetazione fitta e rigogliosa e sui percorsi naturalistici.
Dal Belvedere di Piazza Roma si nota subito il “Lastrichello”, balcone che sporge dal profilo della rupe, ma anche l’imponente Moai in lontananza.
2) Visitare il Moai, unico esemplare fuori dall’Isola di Pasqua
I moai sono statue monolitiche tipiche dell’Isola di Pasqua, il cui significato e funzione storica non è ancora stata chiarita.
Se arrivare su questa piccola isola dell’Oceano Pacifico sembra una missione impossibile (e ora più che mai) ci possiamo sicuramente accontentare dell’unico esemplare presente in Europa.
Proprio a due passi dal centro storico si può ammirare questa scultura sacra in peperino, scolpita con asce manuali e pietre taglienti da 11 indigeni della famiglia Atan (Cile).
3) Visitare i set di film italiani storici ambientati a Vitorchiano
La Tuscia è piena di posti scelti come location di film italiani storici e Vitorchiano ha alcuni scorci di rilievo cinematografico.
Infatti è stato il borgo in cui sono state girate diverse scene del film L’Armata Brancaleone di Mario Monicelli.
Dal belvedere di Piazza Roma si può ammirare il sentiero chiamato “Le Piaggie”, dove furono girate alcune scene del film.
Ma Vitorchiano appare anche nel film di Bruno Corbucci “Il prode Anselmo e il suo scudiero”, dall’ambientazione medievale, tra chiese e casolari della provincia di Viterbo.
Insomma, può essere un punto di partenza per visitare la Tuscia come set cinematografico.
4) Partire alla scoperta dei percorsi in natura
Chi vuole unire visita al borgo e contatto con la natura può programmare una giornata con partenza proprio da Vitorchiano.
Infatti, qui parte il percorso CAI n.125 che attraversa Corviano e la Riserva Naturale di Monte Casoli per terminare a Bomarzo. Un viaggio lungo circa 14 km per escursionisti esperti (in alcuni punti il percorso è esposto).
Ci sono anche alternative adatte a tutti e sicuramente si può costruire il proprio percorso in base a tempo e preparazione fisica individuale.
Lungo il tragitto ci si immerge in una fitta vegetazione, si guadano le sponde del torrente Vezza, si può arrivare alla Cascata del Martelluzzo e scoprire reperti archeologici del passato etrusco.
Il panorama è molto variegato, tra zone ricoperte di bosco e strade di campagna.
Per chi volesse avventurarsi trova tutte le informazioni sul sito del CAI Viterbo.
5) Assaggiare la cucina della Tuscia rivisitata
La cucina della Tuscia è caratterizzata dalle eccellenze del territorio: nocciole, castagne, olio, vino, ma anche porcini e tartufi. A seconda della stagione possiamo trovare sulle tavole i più svariati abbinamenti.
Uno dei posti a buon prezzo più quotati è la Fraschetta della Mela Stregata, ma se volete una cucina più raffinata e poco lontano dal borgo potete senz’altro provare Casa Iozzia.
Qui la tradizione della Tuscia si unisce a quella siciliana per un connubio perfetto, tanto da far meritare allo chef Lorenzo Iozzia la stella Michelin. Abbiamo provato una degustazione ed è stata da 10 e lode!
Per chi ha un budget più basso Osteria Basilicò, sempre curata dallo stesso chef, potrà sicuramente essere un buon compromesso.
Vi abbiamo convinti? Chi vuole scoprire questo piccolo gioiello poco lontano da Roma?