Nel comune di Barbarano Romano c’è il Parco Regionale Marturanum, un territorio rupestre a pochi chilometri da Blera, che offre l’opportunità di unire il trekking alla storia.
Con la guida degli esperti accompagnatori turistici del gruppo Antico Presente, che opera soprattutto nella Tuscia, abbiamo deciso di ripercorrere questi antichi tracciati immersi nella natura.
Armate di scarpe da trekking, borraccia, barrette, abbigliamento sportivo a strati e naturalmente macchina fotografica, siamo partite per questa nuova breve avventura!
Caratteristiche del territorio di Parco Marturanum
Tutta la zona è caratterizzata da un terreno tufaceo formatosi grazie all’attività del vicino vulcano di Vico, che nel tempo è stato eroso e scavato dal torrente Biedano. L’attività dell’acqua ha lavorato fino a formare una forra, una gola profonda fino a 60 metri.
Il Parco Marturanum è anche conosciuto come “Parco degli Etruschi” per le rilevanti testimonianze della loro presenza. Le loro città sorgevano sui pianori in alto, mentre le necropoli venivano costruite in basso nelle forre. Per raggiungere e unire i due luoghi scavarono il tufo creando le “tagliate” o vie cave, strade di collegamento che sono state utilizzate fino alla metà del secolo scorso.
Il percorso: dalle vie cave alle mole
Inziamo parcheggiando nei pressi dell’agriturismo “L’introvabile” -un nome, un programma!- a Blera e percorriamo la cava delle Quercete entrando dall’accesso E del Parco, posizionato sulla strada comunale delle Quercete.
Da qui si arriva alla prima diga che attraversa il torrente Biedano che nasce sotto Barbarano Romano e il cui nome deriva da Bieda, l’antica Blera.
Nella parte iniziale si scende tra alte pareti di tufo sulle quali si possono ammirare incisioni risalenti probabilmente al medioevo.
Proseguendo, il paesaggio cambia, e si passa attraverso un bosco misto di latifoglie fino al fondo della gola e al torrente.
Incisioni sul tufo Muschi Torrente Biedano
Superata la prima diga si cammina costeggiando il Biedano fino ad arrivare al guado. Con un po’ di equilibrio e con l’aiuto di un bastone attraversiamo il torrente per poi risalite e di nuovo scendere fino ad un laghetto su cui si gettano due piccole cascate.
Il luogo è molto suggestivo e merita una sosta prima di proseguire fino al secondo guado oltre il quale un breve sentiero in salita conduce ai resti di una mole, un antico mulino, in uso fino al secolo scorso.
Antico Mulino Resti della mola
Curiosità lungo il percorso
Prima di scendere verso il laghetto, all’altezza del cartello “Terza Mola” si può fare una deviazione a sinistra per andare a vedere uno dei cunicoli costruiti dagli etruschi.
Il percorso è più difficoltoso del resto della passeggiata. Infatti si attraversa la diga che divide il torrente dal laghetto camminando a diversi metri di altezza sopra le cascatelle, su uno stretto sentiero. Facendo un po’ di attenzione è però possibile scoprire un’altra particolarità del luogo.
Antico cunicolo etrusco Percorso alternativo alla Terza Mola
Si giunge poi all’entrata del cunicolo e dopo essere scesi all’interno si procede fino al punto in cui il sentiero diventa inagibile: qui si possono osservare i segni di congiunzione con un altro cunicolo che presumibilmente venne scavato in senso opposto e che mostrano come i due tratti non fossero allineati.
La bellezza di questo posto è ancora più evidente affacciandosi dalle aperture nella parete esterna che permettono di ammirare il laghetto e le cascate dall’alto.
La flora e la fauna del Parco Marturanum
Nel parco, che è un’area protetta, è possibile ammirare una ricca flora e fauna. Abbiamo mammiferi come il cinghiale, la volpe, il tasso, l’istrice, ma anche gli anfibi come la salamandra, fino ai volatili, tra cui diversi rapaci, il falco pellegrino, il nibbio reale o l’albanella che nidifica a terra tra i cespugli.
E’ difficile tuttavia incontrarli, perché la maggior parte di loro ha abitudini notturne, ma passeggiando possiamo sicuramente ammirare la flora, caratteristica di questa zona umida e ombrosa. Attraversiamo un territorio ricco di alberi come l’ontano nero, l’olmo, il pioppo, e una vegetazione ricca di felci e muschi. Questo periodo ci regala anche un delicatissimo e candido bucaneve!
Cosa vedere nei pressi del Parco Marturanum
Vi consigliamo di percorrere tutti i sentieri, accuratamente segnalati e illustrati dai cartelli del CAI per scoprire le meraviglie che la zona offre.
Meritano una visita anche i più conosciuti borghi di Barbarano Romano e Blera.
Consigliamo una visita anche alla necropoli di San Giuliano, nella quale c’è la famosa tomba del cervo al cui interno è stata rinvenuta l’incisione divenuta poi il simbolo del Parco, un lupo che attacca un cervo.
Che ne pensate? Vi piacerebbe partecipare ad un trekking di questo tipo?